Fin dalla sua apertura, nel 2011, è subito stato oggetto di critiche a causa della sua radicale diversità rispetto al quartiere di appartenenza, arrivando addirittura a essere definito un “sottomarino hipster della gentrificazione parigina”… eppure la Brasserie Barbès è rapidamente entrato nella top list di tanti (mia inclusa) e sarebbe un peccato negarsi il piacere di “provare per credere”.
All’incrocio di due grandi viali, esattamente di fronte all’omonima fermata metro (Barbès) nel cuore del 18esimo arrondissement (coloratissimo quartiere parigino con una forte popolazione straniera), là dove fioriscono i negozi di abiti da sposa in stile indiano, dove gli alimentari vendono per lo più datteri e verdure mai viste altrove (!!!), dove la strada è tempestata di venditori abusivi di sigarette e dove sorge l’emblematico grande magazzino a prezzi stracciati Tati, proprio qui, in un vecchio magazzino di abbigliamento discount andato in fiamme, sorge la Brasserie Barbès. Un café/bar/brasserie e (addirittura) dancing che si sviluppa su tre luminosissimi e ariosi piani dallo stile industriale, con un look minimal (al punto giusto) e un tocco chic; con tante piante ornamentali e azzeccatissimi pezzi vintage saggiamente sparsi qua e là. Piccole perle del locale il tetto/terrazza e la corte interna con i tavolini e gli ombrelloni per colazioni e pranzi a cielo aperto.
Il menu è ricco e accontenta tanto i carnivori quanto i vegetariani (anche se i primi un pò di più): tra i piatti in lista non mancano le insalate di ceci fritti con carciofi, formaggio fresco e capperi; i garganelli al foie gras con crema al rosmarino; il pollo con castagne, finocchio e noci; le vongole, cozze e patatine fritte (fait maison) e l’immancabile cheeseburger col confit di cipolle.
Per bere, si passa dalle birre artigianali ai succhi detox, tonificanti ed energizzanti tanto in voga in questo periodo. I patti sono tutti molto invitanti, la materia prima di qualità e i prezzi nella media parigina (16-18 euro a piatto per le portate principali). Il servizio è veloce e cordiale e i bambini (per il pranzo) vengono accolti col sorriso (che sarà ampiamente ricambiato nel momento in cui scopriranno che tra i dessert compare pure il Profiterole)
Insomma, un posticino da non farsi mancare, in una zona in cui (checchesenedica) vale assolutamente la pena scoprire.
di Giulia Lambertini