Il locale è piccolino, con al centro un tavolo fatto a U dietro cui si agita silenzioso e chirurgico lo chef Kim Kwang-loc. Sembra di stare davvero in un localino minuscolo orientale, ma siete a Parigi, per l'esattezza nell'8éme arrondissement e se siete patiti di cucina d'Oriente, allora il Mandoobar è quello che fa per voi.
Il menu è asciutto, come il design del locale, ma le cose buone vanno all'osso, non hanno bisogno di troppi fronzoli. Ecco allora pochi piatti ma tutti strepitosi, da perderci la testa: come i gyoza à la japonais, ovvero ravioli di pasta fatti al momento e cotti al vapore con ripieni lecca dita: tra cui gamberi interi, tofu, oppure maiale e/o boeuf conditi con salsa di soia, verdure e coriandolo. Sempre alla carta sono disponibili tre tartare alla coreana: di tonno (con alghe grigliate, soia e polvere di peperoncino coreano), di boeuf (con sesamo, soia e polvere del Madagascar) e di daurade (con soia, pepe coreano e shiso). Ci sono poi gli accompagnamenti a base di riso bianco e insalatine provvidenziali e gelati e sorbetti fatti esclusivamente con frutti di stagione coreani e, alcuni, colorati di carbone vegetale. E quando si ha sete, c'è la birra coreana o una selezione di thé made in Corea davvero salutari. Wow, basta parlare, bisogna andare.