Una scrittura fluida, intensa, che spalanca gli infiniti mondi al femminile. Attraverso tre capitoli. Tre donne, tre scrittrici, che hanno ridipinto la filosofia e la psicologia dello scrivere. Un libro da infilare in tasca e leggere e rileggere per scorrere nella psiche delle donne, tra tormenti, amori, carnalità, frustrazioni e lampi di genio. Stiamo parlando de L’evento della scrittura, il nuovo libro di Sara Durantini edito da 13 Lab che in punta di penna tocca le corde umane, biografiche e artistiche di tre icone assolute del Novecento: Colette, Marguerite Duras e Annie Ernaux.
Siamo in Francia e le parole della lingua francese spuntano lungo tutto il libro e se ne sente l’eco: il riflesso e l’odore pungente della libertà, il rumore della ribellione, dell’eccesso e dell’andare controcorrente della Francia di qualche decennio fa. Sembra quasi di sentire i passi di queste tre scrittrici che grazie alle parole riscrivono loro stesse, tra amori e dolori, tra echi freudiani e junghiani, tra psiche e società, nel loro rapporto con le madri, gli altri da sè, uomini e donne, in un mix spirituale e carnale. Sara Durantini ci racconta la propria esperienza personale di scrittrice con e attraverso la scrittura delle tre autrici, tra intrecci e rimandi, e facendolo ci fa ritornare alla memoria gli scritti e i momenti biografici delle tre donne. Personalmente, detto da una che a Parigi ci vive, il capitolo dedicato a Colette è uno scossone emotivo non da poco. Leggendone il capitolo si ha la possibilità di rivedere e andare a scoprire i luoghi, le piazze, le vie della Parigi dei primi anni del secolo scorso: si ha la sensazione di incarnare gli abiti di una flaneuse letteraria, camminando in una narrazione mitica della Ville Lumiere. Si rivive la Parigi assoluta di Colette attraverso i suoi occhi, i suoi libri e le parole di Sara, tra aneddoti e ricordi, ne accendono i riflessi inquieti e ribelli.
Andando avanti nella lettura, scopriamo la Duras de L’Amante, ma ci inoltriamo soprattutto nei suoi dolori di bambina, nel suo rapporto d’amore malato col giovane Yann Andréa, l’amore incestuoso, l’abuso di alcol e i ricoveri ospedalieri, riscoprendo o conoscendo per la prima volta una Duras sincera, segnata dall’anatomia del dolore. Con Annie Ernaux, siamo sempre in Francia, viaggiamo nella sua Normandia di quando era bambina, e ancora una volta, tramite la scrittura, approdiamo alla narrazione del reale, del dolore, dell’amore, di una geologia carnale tutta al femminile. “Con le sue ferite, i suoi dolori, le rinunce e le privazioni, ma anche l’abbondanza, i mutamenti. Eventi collettivi che ognuna sperimenta in modo individuale”. Un bel libro da sfogliare e risfogliare in cui trovare pezzi di sé, ritrovarsi in mille riflessi di vita quotidiana, in cui innalzarsi, grazie alla scrittura, alla bellezza e alle infinite sfumature dell’io femminile.
Compratelo e sarà un piacere.
L'io al femminile in un continuo rimando tra Francia e Italia.
In libreria? Con chi volete.
Invietabile.
Le pagine parigine dedicate a Colette.
Rien à dire.
Parigi, la Normandia, la Francia.
L'evento della scrittura. Sull'autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Ennie Ernaux, di Sara Durantini. 13 Lab Editore. (12 euro).