Premiata con importanti riconoscimenti letterari culminati nel 2022 con il Nobel per la Letteratura, Annie Ernaux non è soltanto la sintesi di mille premi. E' molto di più. E' la scrittrice che più di tutte ha saputo prendere il proprio io di donna e trasformarlo a parole in un universo pittorico dai mille colori. In una palette emotiva grazie a cui le donne riescono a colorarsi l'anima. Nei libri firmati dalla scrittrice francese il suo io autobiografico si mescola, fino a confondersi, con quello di chi legge: il risultato è un sorprendente abbraccio da cui si esce cambiate. Spesso in meglio. Come in una seduta di psicanalisi.
Annie Ernaux è prima acuta e pungente nell'affondare nella propria memoria personale e poi bravissima nel darle respiro con una scrittura senza fronzoli, senza atti consolatori, una scrittura che può creare pruriti, che a volte dà fastidio, che tocca le corde scoperte dei dolori spesso celati di moltissime donne. Ai suoi libri e soprattutto alla sua vita, la scrittrice Sara Durantini ha dedicato il bellissimo libro Annie Ernaux. Ritratto di una vita. un libro potente per due motivi: il primo perché pennella e rispolvera la vita della scrittrice senza mai cadere nella retorica e senza omettere anche i tratti più intensi e drammatici della vita della scrittrice. Adolescenza, aborto, matrimonio, nascita dei figli, rincorsa al proprio sé, il divorzio, la malattia, un nuovo percorso nell'innamoramento: qui c'è tutto, si va dal buio al dolore fino al ritrovamento dell'io in un viaggio carico di pathos. Il secondo sta tutto nella scrittura: Sara è riuscita a trasformare la sua penna in una cinepresa televisiva rincorrendo Annie nel corso delle sue peripezie emotive, riflettendone con immagini molto nitide la vita e le emozioni. Mentre si legge il libro sembra di stare accanto a Annie, mano nella mano con lei. E questo suscita un sentimento molto forte che spiazza e commuove.
Per scrivere questo libro Sara è andata a casa di Ernaux a Cergy, non lontano da Parigi. Ed è lei stessa a raccontarci ciò che è successo il giorno dell'intervista: "Mi chiedevi della città di Cergy e del nostro incontro. Ho scelto di non prendere la RER e sono andata in autobus. Annie Ernaux mi aveva consigliato la RER perché più veloce ma volevo addentrarmi nel paesaggio circostante, vedere quei luoghi e vivere in prima persona quelle strade che lei stessa ha più volte percorso in macchina. L'autobus mi dava l'idea di avvicinarmi il più possibile alle stesse azioni compiute da Ernaux quando viaggiava su quelle strade. Forse in treno molto di tutto ciò mi sarebbe stato precluso. Ho scelto, quindi, di arrivare a Cergy Préfecture in autobus parecchie ore prima del nostro incontro. Sono arrivata intorno alle nove del mattino, avevo appuntamento a casa sua verso le due del pomeriggio. Cergy Préfecture è il polo commerciale e amministrativo della città. E' lì che si trova il centro commerciale Le Tre Fontane dove Ernaux si è recata per quasi un anno per scrivere Guarda le luci, amore mio. Ed è sempre lì che si è svolta tutta la sua vita legata alle questioni burocratiche e quotidiane". "Sono stata alle poste, sono entrata nella biblioteca - prosegue Sara Durantini - ho girato in lungo e in largo il centro commerciale, le piazze e le strade che costeggiano i palazzi amministrativi ed è stato come calarmi nel mondo di Annie Ernaux, dove ha scritto tutti i suoi libri (ci abita dal '75)".
"Casa sua si trova in quartiere residenziale non molto distante da Préfecture e non molto distante da dove abitava con il marito e i figli prima del divorzio (avvenuto negli anni '80). La sua casa la rispecchia, ci racconta Sara. A partire dal cancello, con la scritta La favola, l'intimità delle sue stanze, il legno del parquet e dei mobili, del suo studio. I libri sparsi ovunque ma non in disordine (stavano anche nella credenza alle nostre spalle). E' una casa silenziosa, immersa nel verde di un grande giardino (qui mi ha ricordato molto quello che descrive nei suoi libri a proposito della sua infanzia), il fiume che scorre davanti sembra incorniciare l'abitazione. Mi ha accolta con grande semplicità e ha raccontato tantissimo di lei, della sua infanzia e adolescenza, dei genitori, del rapporto con la religione, del rapporto tra cibo-corpo-maternità".
Sara Durantini entra nel vivo del suo primo incontro con Annie Ernaux, quando ancora è all'Università: "Ho scoperto Annie Ernaux una ventina d'anni fa, quasi per caso (se non avessi fatto quel corso di letteratura francese e se la professoressa non mi avesse dato il suo libro, Non sono più uscita dalla mia notte, uno dei pochi tradotti in Italia in quel periodo... chissà probabilmente le cose sarebbero andate diversamente). Dicevo, l'ho conosciuta per caso, immergendomi nelle sue parole attraverso i libri. Grazie al nostro incontro le sue parole sono diventate una voce e un corpo, una donna davanti a un'altra donna. Anche l'intimità che si è creata quel pomeriggio è stata speciale, dovuta al fatto che l'incontro non era stato organizzato da una casa editrice o un giornale ma era nato da un progetto personale che portavo avanti da tempo e che già avevo cercato di indagare con il libro precedente, L'evento della scrittura. Riscrivendo la vita di Annie Ernaux, ho cercato di scoprire e conoscere di più di quello che lei ci racconta, fare il ritratto della donna e scrittrice a partire da come l'ho conosciuta, unire le nostre voci e scrivere un libro non su di lei ma con lei". E Sara ci è riuscita benissimo.
Da Parigi a Cergy: per rifare il viaggio in direzione Ernaux.
Letterario. Emotivo.
Con chi ama i libri di Annie Ernaux.
Un viaggio dell'anima è invietabile.
I libri di Annie Ernaux.
La lontananza.
Tutti i dintorni di Parigi.
Annie Ernaux. Ritratto di una vita. di Sara Durantini. edizione dei Merangoli