Simpatico. Carino. Una forza della natura. E italiano. Calabrese di nascita, mantovano d'adozione e ora parigino d'elezione. Denny Imbroisi ha fatto girare la testa ai parigini con i suoi piatti di pasta e con la sua cucina che è un bel mix di trattoria e cuisine gastronomique: lui ha preso il meglio dell'Italia in tavola, lo ha destrutturato, elevandone i sapori a qualcosa di straordinario. Qualcosa che fa continuamente impazzire i francesi, parigini in testa, e gli italiani che amano i sapori della tradizione con quel tocco in più. Dopo che il critico de Le Figaro ha decretato la sua carbonara la migliore di Parigi, la città fa la fila per mangiare da lui. Certo, la pasta, ma anche antipasti, pesce, verdure e carne. Il suo IDA, ristorantino in rue Vaugirard, è aperto a pranzo (con un menu pù asciutto nei prezzi) e a cena, con menu ogni volta a sorpresa che rispettano le esigenze del cliente e i sapori di stagione. Chi è IDA? "Mia sorella, la persona a cui devo tutto. Lei ha 12 anni più di me e da piccolo mi cucinava lei; mi ha cresciuto con amore. Ora lei vive in Italia e averle dedicato il nome del mio ristorante è come averla sempre qui con me". Denny ha lavorato con alcuni degli chef migliori al mondo, da Colagrego a William Ledeuil e Perbellini, senza tralasciare quel certo Alain Ducasse che non solo lo ha fatto lavorare nelle cucine del suo Jules Verne sulla Torre Eiffel, ma lo ha concretamente aiutato ad aprire il suo IDA. "Nel 2012 ho partecipato alla trasmissione Top Chef (famossissima in Francia, ndr) e all'epoca Ducasse mi disse che se fossi arrivato in finale mi avrebbe aiutato ad aprirmi un ristorante. Arrivai in semifinale ma Ducasse scrisse ugualmente una lettera alla banca per farmi ottenere il fido". "La mia è una cucina italiana con forti accenti francesi - prosegue Denny. Adoro mescolare la tecnica francese ai gusti e agli ingredienti italiani. Nei miei piatti c'è sempre un po' di Calabria, c'è la pasta, è vero, ma il tutto rifatto con estro anche francese. Gli italiani che vivono a Parigi hanno una mentalità diversa da quelli che vengono qui in vacanza e che vivnono in Italia: sanno mettersi più in gioco a livello gastronomico, sono molto parigini da questo punto di vista ed è questo uno dei motivi per cui mi amano così tanto. Da me si mangia l'Italia buona, ma un'Italia che sa anche parlare francese". E per chi ama i vini buoni da Ida si possono bere ottimi calici francesi, ma sopratutto italini con chicche altrimenti introvabili. Da consumare.
Crédit photographe: © Stéphane Riss