Il menu invernale è pronto. Basta accomodarsi in tavola e sognare a occhi aperti. Qualche esempio? Involtini di scampi con carciofi in tempura e salsa alla bottarga; oppure piccione al rabarbaro e verdure d'inverno. Oppure la geniale pizza al vapore con verdurine invernali e tartufo nero, o ancora gli spaghettoni e "cassopipa" di verdure all'olio d'oliva di Sicilia extra vergine, ma anche calamarata alla carbonara con cavolo nero toscano. E poi ancora, sfogliando tra i tre menu Stern, Max e Raf, troviamo anche il sandwich di triglia, la battuta arrotolata di manzo con verdure invernali, i tortelli di pastinaca con mostarda di frutti canditi, il dolce sorbetto di pompelmo al pino mugo con insalata di pompelmo e cedro candito e il voluttuoso uovo di mandorlato. Senza tralasciare e dimenticare i classici disponibili in menu come il "cappucino" alla bolognese, i tagliolini all'aneto, frutti di mare e salsa al pistacchio o il panettone fait maison della Serenissima.
Siamo in Italia? No, nel cuore di Parigi, al 47 del fascinosissimo Passage des Panoramas, seduti sui tavolini minimal chic firmati Philippe Starck nel bellissimo e italianissimo Caffè Stern nato poco più di due anni fa da una costola e da un'idea dei fratelli Alajmo (sì, proprio quelli che tengono altissimo il nome della grande gastronomia italiana con il triplamente stellato Le Calandre a Padova e il Quadri di Venezia). In cucina (piccola, a vista, da cui si possono cercare di rubare i segreti dello chef) troviamo Denis Mattiuzzi che coi fratelli Alajamo ha condiviso 10 anni di idee geniali in cucina e che ora le ripropone con grande tocco qui a Parigi. Mangiare allo Stern è come intraprendere un viaggio in Italia assaporandone il meglio tra tradizione, ingredienti e innovazione. Siamo in profumo di stella, chissà se il 2018 sarà l'anno étoilé dello Stern: comunque il risultato non cambia. A pranzo o a cena, il palato ne rimane appagato.