Impossibile non uscirne soddisfatti. Difficile entrarci, se non prenotando telefonicamente. Il posto è bellissimo, ed è appena stato ristrutturato con tocco mediterraneo e latino dalla decoratrice Laura Gonzalez. Ma oltre che bellissimo e soprendente, è buonissimo. Siamo a La Gare - l'ex stazione di treni che alla fine del 1800 collegava Passy con la Gare Saint-Lazare fino a Auteuil - ristorante incontournable del XVI arrondissement dal maggio 2019 condotto ai fornelli dallo chef senza frontiere Gastón Acurio che per la sua nuova sfida ha privilegiato una carta dai sapori provenienti da tutto il mondo che trascrive la sua passione per i viaggi. La sua - per citare lo chef, è una cucina popolare con "dei piatti pensati per celebrare una festa ogni giorno, per esaltare i sentimenti dell'umanità". Nei suoi piatti si trovano sapori asiatici, peruviani e mediterranei che si declinano in sushi, dim-sum, tapas, crispy tacos, cheviche, rielaborati nel gusto e mixati tra loro.
Tanti i fiori all'occhiello de La Gare: la rôtisserie (11 metri di rôtisserie au charbon de bois all'esterno direttamente sui Jardin di Ranelagh, dedicato alla cottura del pollo en broche e delle altri carni grigliate secondo i dictat del mondo; dalla parrilla d’Argentine, la rôtisserie francese o il grill all’americana). E poi ancora il Bar à Cocktails con la sua splendida terrazza coperta direttamente affacciata sui Jardin du Ranelagh. La chicca de La Gare è Le brunch du dimanche: il brunch mescola in modo soprendente i sapori del mondo di Gastón offrendo nei numerosi corner del ristorante tutte le specialità dello chef. Oltre naturalmente a uova, succhi, dolci (tantissimi) e cocktail. E poi naturalmente c'è Le restaurant. Immersi in una piscina (senz'acqua) di mattoncini verdi e grazie a magistrali sospensioni di stoffa sotto un cielo di vetri, potrete cenare assaporando il meglio della cucina asiatica, messicana o mediterranea. Una volta entrati sembrerà di non essere a Parigi, ma di aver staccato il biglietto per un Paese esotico. Vale il viaggio, vale l'esperienza. Buono e bello.