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Terres de Café

Bere un buon cappuccino a Parigi? Operazione complicata, al limite dell'impossibile. Ma come ogni cliché, anche questo va sfatato. Degustando cappuccini per la città finalmente ne abbiamo trovato uno buono, cremoso al punto giusto, dal gusto perfetto. Non acido, ma con una cremina morbida. E soprattutto fatto con un caffè top. Insomma, uguale a quello che beviamo in Italia. Merito di Terres de Café, dal 2017 riconosciuto come il primo torrefattore di Francia, che dopo il suo negozio nel Marais ha appena inaugurato un corner profumatissimo alle Galeries Lafayette Gourmet. Assaggiare per credere.

CULTURAL

Tre giorni golosi, tre colori soltanto: verde, bianco e rosso. Per capire, assaggiare e comprendere davvero il vero gusto italiano, l'appuntamento da segnarsi in agenda è con Cultural, il Festival interamente dedicato alla cultura alimentare italiana di scena dal 7 al 9 aprile al Bastille Design Center di Parigi. In menu più di 80 ospiti tra chef, grandi chef, pizzaioli, pasticceri e produttori impegnati in 30 eventi dal taglio gourmet. E inoltre, laboratori dedicati alla pizza, degustazioni di birre, tanti assaggi e un mercato delle eccellenze dove poter acquistare decine di prodotti. Forchette alla mano, si va a degustare.

Mandoobar

Il locale è piccolo, minimal, con un tavolo a U dietro cui si agita silenzioso e chirurgico lo chef Kim Kwang-loc. Siete al Mandoobar, un ristorantino coreano nell'VIII arrondissement che stupisce per profumi e sapori d'Oriente. Pochi piatti per un menu essenziale che non tradisce mai: e tra gyoza, tartare e sorbetti tornerete a casa soddisfatti. Tutto è preparato al momento, sotto i vostri occhi.

Emporio Armani Caffè & Armani/Ristorante

La cosa più difficile da preparare ai fornelli? Un grande spaghetto al pomodoro e basilico. La cucina italiana? Deve essere necessariamente buona, bella, sana e cucinata all'istante. Senza stratagemmi, senza misteri, senza sofisticazione. Per l'esaltazione assoluta del prodotto. Eccola in poche parole la filosofia dell'Emporio Armani Caffè e Ristorante di Parigi, una filosofia che nel febbraio 2018 ha portato alla conquista della prima Stella Michelin. Il segreto? Lo stile di Giorgio Armani, il tocco dello chef Massimo Tringali e il geniale intuito di Massimo Mori, guru dell'italianità gastronomica a Parigi. Andiamo a scoprire qualcosa di più.

Ken Kawasaki

Ha appena conquistato la sua prima Stella Michelin e dire che se la merita tutta è dir poco. Se amate i matrimoni riusciti tra la cucina giapponese e quella francese, ma soprattutto se amate una cucina choc per sapori e innovazione, allora la direzione da prendere è quella di Montmartre per assaggiare i piatti del Ken Kawasaki. Un mini ristorante à la mode du Japon in cui vi cucinano tutto sotto il naso fra profumi e suggestioni. L'esperienza è straordinaria e da quando c'è la Stella prenotare un posto è un'impresa titanica. Ma ne vale lo sforzo.

PAPILLON

E' stato il Genio della Lampada di Alain Ducasse. Dove c'è lui le 3 Stelle Michelin non tardano ad arrivare. Chissà se sarà così anche per il suo Papillon, il nuovo ristorante aperto solo nel 2016 che sta già conquistando Parigi per tocco e ingegno gastronomico. Lui, lo chef in questione, si chiama Christophe Saintagne e di lui e del suo neobistrot d'alta cucina sentiremo senz'altro parlare anche in futuro. Minimal & Ingegnoso. Sorprendente. C'è da lasciarsi andare.

Candelaria

E' la prima, autentica, taqueria messicana a Parigi. I margarita frozen sono top, i tacos con un goccio di lime golosissimi e l'atmosfera iper cool. Staccate il biglietto per Candelaria, una cave à vin (meglio dire a cocktails) in cui sprofondare felici per l'aperitivo, per cena o per il brunch della domenica. E' come essere ai Caraibi, ma siete a Parigi. Riconosciuta dal “World’s 50 Best Bars” come una destinazione gastronomica (e alcolica) à ne pas manquer, Candelaria non delude mai. E una volta andati ci vorrete tornare, ritornare e poi ancora.

Caffè Stern

Il menu invernale è pronto: basta sedersi a tavola e lasciarsi trasportare in un viaggio gastronomico fra gusto, tradizione e tocchi di alta cucina. Siamo al Caffè Stern, nel fascinosissimo Passage des Panoramas di Parigi, il caffè ristorante aperto da mattina a sera tardi nato da un'idea degli stellati Fratelli Alajmo e condotto ai fornelli dallo chef Denis Mattiuzzi. E fra pizza al vapore con tartufo nero, involtini di scampi fritti, tortelli di pastinaca e spaghettoni all'olio extra vergine di Sicilia, c'è solo da divertirsi. Buon (italianissimo) gusto!

Au nouveau nez

E' una cave aperta tutto il giorno con molti vini naturali, molti dei quali francesi, ma gli italiani buoni non mancano. Ma è soprattutto un bistrot, aperto a pranzo e cena, in cui degustare pochi piatti, mai banali, a volte estrosi, con tocco italiano e piccole parentesi francesi. A mixare i sapori ai fornelli - fra focaccia, pasta fresca fatta in casa, verdure toscane e frutti di stagione - c'è Alessandra Olivi, una delle poche chef italiane a Parigi il cui tocco è tutto da scoprire. Entriamo in cucina.

Paris Divin

Una nuovissima cave à vins specializzata in vini argentini. Non mancano gli champagne, così come gli italiani (sì, qui potete trovare anche Chianti, Pinot Grigio e Barbaresco), ma da Paris Divin è un vero piacere lasciarsi trasportare nei profumi caldi dell'Argentina, tra Malbec rari, bio e profumatissimi e vitigni bianchi della Patagonia. E poi c'è l'épicerie fine argentina per degustare il vero mate, ma anche infusi, té e dulce de leche. Siamo nell'VIII arrondissement, tra il Parc Monceau e l'Arc de Triomphe e tra una degustazione e l'altra, buon viaggio. Buon vino.

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